mercoledì 16 gennaio 2008

Next Big Thing 2008

Dopo il post di Onan, mi sono messo ad ascoltare ciò che secondo la stampa inglese dovrebbe emergere quest'anno.

Mi sono rifatto al Sun, al Times, al Guardian a più riprese (Una delle quali già esaminata dall'ottimo Cabal, e del quale accetto volentieri una prima scrematura).

Tanti i nomi fatti (non tutti nuovi), tanta roba ascoltata ricorrendo principalmente a myspace.
Come ovvio myspace non offre molti brani all'ascolto, nè sarebbe stato ragionevolmente possibile una ricerca più approfondita su tutti gli artisti nominati. Ma, teoricamente, sulla pagina personale di myspace viene proposto il meglio possibile.
In questo senso è capitato che alcuni potevano anche presentare un solo pezzo valido: un pò pochino per essere presi seriamente in considerazione.

Domina l'elettronica, spesso elettro-pop, un pò di soul bianco al femminile (per riprendere le parole di Cabal), poco rock. Nulla mi ha sconvolto veramente, ma qualcosa di buono c'è.
Di tutta la musica esaminata, l'Italia è presente solo in qualità di "italo" nell'aggettivo italoaustraliana riferito a Gabriella Cilmi; molto gradevole all'ascolto, se Adele non le fregherà tutta la scena di new-winehouse, potremmo risentirla. Quest'ultima parte sicuramente con i favori dell'orecchio del grande pubblico pop e dell'industria discografica.
Sulla stessa strada di favori potrebbero trovarsi anche i Ting Tings come i Teenagers.
Estelle invece gode già di importanti collaborazioni, quali Kanye West, ed un poco si sente.

Già precedentemente (misteriosamente) presenti sul mio itunes: Adele, Jacob Golden e Whitest Boy Alive; ed un motivo ci sarà. Whitest Boy Alive altro non sono che strumento nelle mani di Erland Øye, ex Kings Of Convenience; ed è proprio così che suonano: bene, ma niente di nuovo sotto il sole.

Il Sun punta molto sui danesi Alphabeat, pure troppo, aggiungo io; anche se fascination impedisce pure al più abile tappezziere di stare fermo. Pari agli Alphabeat: I Metronomy.
Più convincenti gli MGMT, a tratti molto, non so quanto lo sarebbero in un album completo. Dubbio facilmente risolvibile per quanto concerne i Black Kids (se solo il vostro computer riesca laddove il mio ha fallito).
Poi ci sono i Soulsavers con Mark Lanegan e le sonorità si fanno più importanti.

Insomma in questo groviglio di suoni ciò che è rimasto sono: Yeasayer, Hot Chip, Foals, Wild Beasts.
Non era proprio ciò che avrei voluto ascoltare, ci si accontenta.
Daltronde non si vive solo di novità, ma anche di attesi ritorni.

Nessun commento: