domenica 18 maggio 2008

The Last Shadow Puppets - The Age Of The Understatement

E venne il giorno in cui nel ragazzo prodigio di terra d'Albione, nacque il bisogno di uno spazio personale.
I Last Shadow Puppets nascono da ciò, Alex Turner e Miles Kane ombre di altri due gruppi: Arctic Monkeys e Rascals.


I due amici si cimentano in un genere estraneo alle sonorità dei gruppi d'appartenenza, un progetto più maturo, che nel rendere omaggio all'Inghilterra degli anni '60, ricorda una versione epica dei Coral (altri amici del gruppo di Sheffield) o semplicemente supportati dalla London Metropolitan Orchestra.

All'ombra dei due ventenni infatti, oltre al produttore James Ford (ex Simian Mobile Disco, producer già di Klaxons e Arctic Monkeys), si "nasconde" Owen Pallett, a cui viene affidata la direzione dell'orchestra, il quale riesce a non rendere pesanti i ricchi arrangiamenti di "The Age Of The Understatement".

Galoppano i violini, urtano con sonagli e fiati, accompagnano trionfalmente le voci omofone di Turner e Kane. Voci che graffiano in I Don't Like You Anymore, giocano in Standing Next To Me, esultano nella title-track.
Un album dall'atmosfera country-western, musicalmente magnetico, che tiene in tensione l'ascoltatore fino al congedo eccessivamente melenso.

E si prendono il lusso di relegare In The Heat Of The Morning, meravigliosa cover di Bowie, al ruolo di b-sides. 8.5/10

1 commento:

Marco ha detto...

Ascoltati Scott 2 di Scott Walker...credo abbiano attinto a piene pani.
Comunque bellissimo disco questo...a me è piaciuto da 9/10...forse anche 9,5.
Ciao

Marco
http://urcamarco.blogspot.com/