Ho i miei limiti in ambito musicale.
Uno di questi contempla il fatto che io non riesca ad appassionarmi quasi mai in maniera viscerale ad artisti non contemporanei. E con ciò non mi riferisco solo ad artisti defunti artisticamente o fisicamente, ma anche a quelli non appartenenti alla mia generazione, diciamo semplificando, coloro che hanno raggiunto il successo prima degli anni '00.
Gli Arctic Monkeys hanno ottenuto il meritato successo nel 2006 (se non prima grazie al fenomeno myspace) con la pubblicazione di "Whatever People Say I Am, That's What I'm Not". Ecco, io agli Arctic Monkeys voglio bene.
Non hanno bisogno di inventarsi niente: mai una operazione alla In Rainbows, mai un singolo regalato e ciononostante non ne scarico gli album, compro a scatola chiusa, come una volta, come con i gruppi a cui si tiene.
Il 24 agosto uscirà il terzo album del gruppo: "Humbug".
Fino ad allora non voglio saperne nulla, neppure come suona il primo singolo, Crying Lightning. A voi, comunque, passo il link (via inkiostro) dove potrete scaricare il pezzo. Fatemi sapere, anzi no.
martedì 7 luglio 2009
Un gruppo a cui voler bene
Pubblicato da ILNomeNonConta alle 20:14
Etichette: Arctic Monkeys, mp3, pensieri
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3 commenti:
Ok, non ti dico come suona, ti dico soltanto che ieri ho ascoltato quella traccia almeno una trentina di volte.
ciao
Un caro saluto di passaggio! ;)
ciao
Non li conoscevo: è da un po' che non mi occupo di musica. Sono veramente da seguire.
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