Provare a cambiare la fortuna della musica indipendente italiana. Provare a cambiare la fortuna della musica italiana. Diciannove artisti per un paese migliore?
Gli Afterhours reduci da Sanremo offrono a diciotto colleghi l'opportunità di mostrare la propria arte ad un pubblico più ampio (Vedasi ad esempio la copertina collettiva su Xl).
In apertura il pezzo "sanremese" che dà il titolo alla compilation, espressione di ciò che è il gruppo oggi e che pertanto avrebbe trovato perfetta collocazione ne "I Milanesi Ammazzano Il Sabato". Ma il peso degli Afterhours non si limita a questo, considerati i side project di Gabrielli (Calibro 35 e Mariposa) e le apparizioni di D'Erasmo nelle canzoni di Basile e Angelini.
Esponenti questi ultimi della canzone italiana d'autore, non soli nel disco ma ben accompagnati dai vari Benvegnù, Parente, Dente. Ne risulta insomma un paese ancora legato a questa tradizione, con ottimi e variegati risultati, tra questi si distingue Io e Il Mio Amore di Benvegnù, uno slancio passionario perfetto all'occasione, non a caso seconda traccia seguente la titletrack.
Apprezzabile il lavoro de Il Teatro degli Orrori che certo non si tirano indietro se c'è da proporre un testo di attivismo politico. Refusenik presenta tutte le caratteristiche tipiche della loro musica: rock nevrotico, folate di chitarra elettrica, potenza comunicativa rara in Italia.
Per gli Zu andrebbe aperto un capitolo a parte, Maledetto Sedicesimo è una traccia già presente in "Carboniferous" in qualità di ghost track, da questo si capisce come il pezzo non sia tra i più efficaci del gruppo ed infatti non vale la considerazione internazionele che il gruppo sta suscitando.
Verso la fine della raccolta i Marta Sui Tubi. Mercoledì è un pezzo innoquo visti i loro mirabili precedenti, un peccato perchè la trama di ukulele e violoncello è notevole a mancare in questo caso è la voce di Giovanni Gulino.
I pezzi in inglese mi lasciano perplesso (Settlefish e Disco Drive), in alcuni episodi indifferente (Toys Orchestra), meglio, ma non troppo, la polistrumentista Antolini e la sua Venetian Hautoby.
Resta una buona raccolta, un progetto ottimo. 7
sabato 21 marzo 2009
VV. AA. - Il Paese è Reale
Pubblicato da ILNomeNonConta alle 15:23
Etichette: afterhours, recensione
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