martedì 18 novembre 2008

Le Rapide

I Marta Sui Tubi crescono ed aggiungono la tastiera di Paolo Pischedda alle proprie sonorità. Componente questa subito accordata agli altri elementi, mantenendo il loro tipico stile schizofrenico, disturbato, psichedelico, isterico, contorto, caotico ma sapientemente controllato.
E' così che l'arpeggio di Carmelo Pipitone non deve reggere da solo l'impalcatura musicale senza per questo diventare un accompagnamento sterile.
I Marta Sui Tubi ci provano sul serio a riscrivere le regole del pop italiano, anche se in "Sushi & Coca" non mancano pezzi talmente classici da non emergere alla kermesse sanremese.
6.5

Circa un anno fa il demo de "Le Luci Della Centrale Elettrica" catalizzò l'attenzione del circuito indipendente. Se il demo ha maggior passione o cattiveria, solo i gelosi di chissà quale scoperta primaria possono affermare una superiore qualità di questa versione rispetto all'album "Canzoni Da Spiaggia Deturpata", in cui Vasco Brondi si avvale della collaborazione di Giorgio Canali.
Canzoni ricche di angoscia, inquiete, urlate contro il cielo metropolitano, ricche di citazioni e neo-citazioni; Da Boris Vian a Rino Gaetano, autore quest'ultimo che Vasco ricorda, sebbene diversamente monocromatico, grigio, noir, post-moderno. 7

"Contatti" ci presenta un Bugo in versione elettro-pop alle prese col sintetizzatore.
Diretto, dal lessico semplice, ma cantore di crisi: sociale, relazionale, dei limiti strutturali del progresso, del tasso variabile dei mutui, il tutto su una base da dancefloor.
In mezzo ballatone d'amore a diversi gradi, dall'intimista Sesto Mese alla estiva Love Boat.
In realtà in questa versione il Bugatti funziona e non. Trascinanti pezzi come Nel Giro Giusto e C'è Crisi. Trascurabili invece altri. Fa niente. 5

Il Genio: la tastiera di Gianluca De Rubertis e la voce di Alessandra Contini che giocano con le sonorità anni sessanta francesi, vien da sè il richiamo alla coppia Gainsbourg-Birkin.
Canzoncine pop, vintage, easy listening.
Il gioco funziona a tratti, la voce leggera di Alessandra Contini ammalia, ansima accattivante, inganna, ma ci si farebbe legare all'albero di una nave pur di partecipare a questo inganno.
Ma, si sa, il gioco è bello quando dura poco, ed infine sarebbe preferibile cerarsi le orecchie. 4.5

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