mercoledì 12 dicembre 2007

Burial - Untrue


Un album lontano, lontano da ciò che è la musica che abitualmente passa attraverso le mie cuffie: dicono essere dubstep, e mi sono dovuto documentare per comprendere cosa fosse questo genere di musica elettronica nato e sviluppatosi nell'underground londinese a partire dal 2000, cresciuto negli ultimi due anni raggiungendo i critici musicali, non ancora i vertici delle classifiche.
Il problema in questo senso è che si tratta di musica strumentale e nelle classifiche raramente i pezzi non cantati funzionano bene. Così questo genere finisce per essere ascoltato o ballato nei club.

Dicevo Untrue è lontano, per quanto cerchi di infilare le cuffie nelle orecche, il suono mi giunge come eco dallo spazio.
Dall'ascolto dell'album si esce ipnotizzati, un ipnosi che rimanda ad un'oscura e pesante levità, che trascina senza accorgersene nell'oscurità della Londra industriale, sotto la pioggia, nel fango dei bassi di Untrue, che titola l'album.

Di questa musica Lucifero è emblema. Ora angelo ora diavolo, ora musica da ascoltare.

Suoni su suoni, rumori, voci celestiali come demoniache: semplicemente disciolte; gocciolano lungo le casse, poi scricchiolii di puntine sul vinile, graffi metallici, c'è molto di palesemente artificioso che neanche un orecchio ingenuo non coglierebbe.


Ma anche i rockettari maledetti possono amare Archangel, (forse no, ma lo spero) che avvolge nella formula ipnotica: "Holding you / Let it be alone… let it be alone… loving you / Kissing you / Tell me I belong… tell me I belong..." Un amore amaro.
Ancora restano i suoni di Archangel che esordisce Near Dark, rispondendo a pieno alle richieste del pubblico dub.
Etched Headplate, 6 minuti in crescita alternata tra vocalizzi, lascia dentro qualcosa di incompiuto, una mancata implosione, una cascata di suoni attesa invano gli ultimi secondi, che resta comunque splendida.
Dog Shelter è dunque ambient, così come Endorphin che però è molto di più. Ambiente lunare, ad un salto dal vuoto.
Raver chiude invocando e riecheggiando l'house che fu.


Dalla cupa Londra, post-industriale, ora si intravede uno spiraglio di rinascita.


Nuovi suoni, difficilmente comprensibili. 7/10

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